Amico mio
la poesia non serve a niente:
è inutile
così come l’amore:
forse soltanto
e appena leggermente
meno
nel tempo
Mein lieber Freund,
die Dichtung nützt nichts:
sie ist nutzlos
ganz wie die Liebe:
im Vergleich
nur ein bisschen
vielleicht
gerade noch
ein bisschen
haltbarer.
* * *
Questo mio
corpo estraneo
questo mio che non sono io
questo corpo che muovo
che uso e abuso
che nutro
e a volte affamo
che dimentico
e a volte curo
questo corpo che urto
che copro
che espongo
questo unico di cui dispongo
questo corpo con cui mi alzo
e volentieri danzo e
mi ferisco e piango
con cui troppo di fretta avanzo
sulla strada del ritorno a casa
questo corpo che a volte mi sta stretto
con cui stringo e a fatica lascio andare
questo, che oggi mi fa male
questo, cui appartengo
questo corpo
che non contengo
questo mio
limite
abito e strumento
questo affollato condominio in cui non mento.
Dieser mein
fremder Körper
dieses Ich, das ich nicht bin
dieser Körper, den ich bewege
benutze und ausnutze
den ich nähre
und manchmal
hungern lasse
den ich vergesse
und um den ich mich manchmal
sorge
dieser Körper, den ich stoße
bedecke
aussetze
dieser einzige über den
ich
verfüge
dieser Körper
mit dem ich mich erhebe
und mit dem ich gerne tanze
und mich verletze
und weine
der
mit dem ich
auf dem Heimweg
in aller Eile eile
dieser Körper, der mir
manchmal zu eng ist
mit dem ich fest halte
und stockend loslasse
dieser,
der mir heute weh tut
dem ich gehöre
dieser Körper
diese meine
Grenze
mein Kleid
und Instrument
dieses volle
Wohnhaus
wo ich nicht lüge.
* * *
Passo a due
scrivo poesie e simili incidenti
per il gusto d’incastrare le parole
nel puro ritmo di organi e sistemi:
sono solo un pretesto i sentimenti:
compongo la coreografia interiore
di un Passo a Due fuori dagli schemi
Pas de deux
Ich dichte Verse
und ähnliche Unfälle
weil ich gern Wörter zusammenfüge:
nur Vorwand sind die Gefühle:
ich komponiere die innere Choreographie
als Pas de deux jenseits der Symmetrie.
* * *
La struttura elementare delle cose
Mi consola,
la finitezza della materia
la sua struttura elementare
granulare
mi consola come carezza sulla testa,
sapere che c’è un limite finito
alle infinite particelle
in cui può frantumarsi ogni cosa
che c’è un limite per tutto
un limite che è legge
insieme cosmica ed umana:
allora anche io, un giorno
anche io
avrò finito di frantumarmi
e resterò
puntolino di energia, grano di materia,
che forse ancora brucia
ma più non si divide.
Die elementare Struktur der Dinge
Die Endlichkeit der Materie,
ihre körnige, elementare Struktur,
tröstet mich
wie ein Streicheln
über den Kopf,
mich tröstet
zu wissen:
es gibt eine Grenze, eine endliche,
für die unendlichen Teilchen
an der Alles zersplittern kann:
es gibt eine Grenze,
für Alles
und diese Grenze ist Gesetz,
kosmisches und menschliches Gesetz:
also, auch ich, eines Tags
werde
auch ich
mit meiner Zersplitterung
fertig sein,
und einfach so bleiben:
ein Pünktchen
aus Energie,
ein Körnchen
aus Materie,
die noch brennt,
sich aber,
vielleicht,
nicht mehr voneinander
trennt
* * *
L’amore mio non fu:
era degno figlio di un amaro padre.
Falce del cervello
ora
rigetta da me, lontano,
i geni del suo male:
nell’arido spazio epidurale,
nella corazza della sua dura madre.
Dura Mater, Bitterer Vater
Meine Liebe ist nie gewesen:
sie war ganz das Kind
seines bitteren Vaters.
Hirnsichel, jetzt,
stoss ab, weit weg von mir, seine Leidensgene:
in den dürren Epiduralraum,
in den Panzer seiner Dura Mater.