Clitemnestra è, per tutti coloro che hanno letto il ciclo dell’Orestea, la moglie, fedifraga e assassina, di Agamennone, nonché la madre di Oreste, da quest’ultimo infine uccisa per vendicare il padre.
Ma nessuno sa che, per tradire ed uccidere Agamennone, Clitemnestra aveva delle buone, buonissime ragioni. Agamennone l’aveva avuta in moglie come preda di guerra, dopo averle ucciso il marito e il figlioletto ancora in fasce, strappandoglelo dalle braccia. In seguito, sempre Agamennone, aveva acconsentito al sacrificio della comune figlia Ifigenia, per propiziarsi il dio del mare al momento della partenza per la guerra di Troia. Partito infine per la guerra, era tornato dopo lunghi anni portando con sé come preda di guerra e concubina, Cassandra. Ecco, questo è l’antefatto della storia di Clitemnestra. Ciononostante, in questo testo, la “mia” Clitemnestra, alla fine, deciderà di non uccidere Agamennone, accontentandosi, dopo avergli spiegato le proprie ragioni, di cacciarlo via, lontano da sé. Si rifarà una vita? Chi lo sa, e non mi interessa. Intanto però, ha provato, prova, a spezzare il cerchio di sangue, violenza e vendette che da sempre sembra fare la storia. La Storia con la S maiuscola, quella degli uomini. La sua, invece, è soltanto una storia, la storia di una scelta: quella di prendere, finalmente, la parola.
(Lea Barletti)